Cemento

Ho smosso un pezzo di cemento che era immobile nel mio stomaco da mesi.
Era ansia più un po’ di rara euforia. Ora è nausea.
Attendo che la mia acida rabbia lo corroda fino a neutralizzarlo.
Devo vivere.

Bollicine

E poi mi rendo conto che se ci fossi, saresti come quella sensazione di caldo avvolgente sulla schiena, mentre faccio il bagno. Ho scritto il tuo nome sott’acqua, sulla parete della vasca. Impalpabile. Tolgo il tappo. E poi assente.

Perfettamente tonda, con molto sale, senza macchie, croccante ma non troppo

Cerco sempre accuratamente nei sacchetti di patatine. Non posso mangiarle non distaccando lo sguardo dalla tv, come spesso si vede nei telefilm americani. Eh no. Nessuna la scampa, ogni singola briciola viene esaminata scrupolosamente dai miei occhi. Devo trovare lei, la migliore del sacchetto, quella che ha quel non so che, l’unica. Quella che alla fine di ogni sacchetto mi rendo conto che non esiste. 

Delusioni quotidiane. 

Sgranocchio.